allora allora....
cominciamo dalla downhill, che è fondamentalmente una discesa a tutta manetta. ovviamente nelle competizioni è cronometrata e si parte uno alla volta, ma anche nei bike park il concetto è un po' lo stesso: un bel respirone in cima e poi giù alla massima velocità.
il freeride invece è un po' diverso. Ok la discesa, ok la velocità, ma non è fondamentale. Nel freeride la prestazione che si cerca non è velocistica ma tecnica. Ecco allora che alle piste prepaprate, larghe e con le protezioni agli alberi, si preferisce il sentierino seminascosto che magari nessuno ha mai fatto.
Nella DH manco si rallenta, nel freeride invece spesso ci si ferma per controllare a piedi un passaggio e capire se è fattibile e dove si può passare. Ogni parte del percorso viene vista come una possibile fonte di trick, nella DH invece si cerca di perdere il minor tempo possibile con passaggi fluidi e veloci.
La bicicletta è importante ma non fondamentale. Si può fare DH con una bici da FR e al contrario FR con una DH, anche se ovviamente non è il max.
Le bici da DH devono andare sempre a manetta, quindi stabili, piantate in terra, tubo sella ridotto a un moncherino e ampie escursioni. Quasi non si pedala e quindi cambi ridotti all'osso, a volte anche con solo 5 rapporti.
Nel freeride invece la bici deve essere scattante e maneggevole, più nervosa, corta e magari con doppia anteriore e 9v posteriori per poter muoversi nei boschi anche senza impianti di risalita e con sella dall'ampia escursione e quick.
Se per le bici DH uno dei componenti più importanti sono le sospensioni per affrontare buche in rapida sequenza e atterraggi devastanti, nel FR contano molto i cerchi, leggeri e robusti al tempo stesso per aumentare la scorrevolezza senza diminuire il livello di robustezza
Edited by TKid - 25/8/2014, 19:59