TERRAKRUDA -  Mtb Freeride & Downhill

BIKE PARK?, discussione

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view post Posted on 2/8/2013, 01:44
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BIKE PARK EUROPEI

come sono i bike park attuali? perchè tutto il mondo parla del bikepark di Whistler? in Europa non siamo in grado di costruire dei bikepark che facciano divertire?

intervista con Dimitri Lehner, caporedattore del magazine Freeride e tester di bikepark
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-Tu dici che l'Europa é un paese in via di sviluppo in materia di bikepark. Che cosa fa di te un critico esperto in materia?
Domanda legittima. Da oltre 10 anni sono in giro per i bikepark di tutta Europa, inoltre conosco anche i bikepark d'oltre mare. Sono sempre in giro a testare nuovi bikepark per il magazine FREERIDE ed analizzo cosa rende attrattivo un trail oppure cosa ci vuole per un divertimento assicurato. La mia qualità di tester é che io sono esattamente il target su cui tutti i bike park dovrebbero puntare. Questo vuol dire un freerider per hobby, con una tecnica di guida media, il quale vuole farsi coccolare. Quindi io sono la tipica persona su cui adattare le varie offerte.
Se mi diverto in un bikepark, allora vuol dire che i titolari hanno fatto un'ottimo lavoro. Se in caso dovessi essere frustrato, annoiato o se sono completamente soprafatto, vuol dire che i titolari hanno sbagliato parecchie cose.


-Cosa c'é che non funziona dalle nostre parti?
Ho come l'impressione, che i titolari riempiono i loro bikepark con ostacoli al posto di inserire elementi divertenti. In Canada posso godermi al massimo il bikepark, mentre da noi devo sempre sperare di arrivare sano e salvo alla fine della giornata.


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Salto con atterraggio sul piatto. Assolutamente da evitare nei bikepark


-Dove sta il problema allora?
Sta nel fatto che i titolari dei diversi bikepark non sono dei veri freerider o persone che praticano questo sport. Sono costretti a fidarsi ciecamente dei loro "trail builder", di cui se ne trovano veramente pochi che hanno capito cosa vuol dire divertirsi in un bikepark. Si tratta di proporre delle piste con molto flow, e non delle prove di coraggio dove i biker devono sempre arrivare al loro limite. Il bikepark ha come obbiettivo procurare a più persone possibile quella sensazione di divertimento. Vogliono vivere emozioni vere che non troveranno mai sui trail normali. Per questo tirano fuori i soldi dal borsellino. Ripeto: Il bikepark deve avere come obbiettivo di far divertire un maggior numero di persone possibile.

-Ma allora i nostri costruttori non hanno nessuna idea di quello che fanno?
Solo pochi sanno quello che fanno. Piuttosto che commissionare il lavoro a dei professionisti del settore, i titolari dei vari impianti preferiscono avvalersi dell'aiuto di freerider esperti della zona. Tipi con un ottima tecnica di guida, i quali si costruiscono elementi che vorrebbero solo per loro. Spesso sono anche sotto pressione dagli altri membri del gruppo i quali si motivano a vicenda, il che li porta a costruire strutture del tutto fuori dalla portata del biker comune.


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Salto molto pericoloso e atterraggio da brivido. Dalle dimensioni il salto non sarebbe difficile, ma é l'atterraggio che lo rende un pericolo.
Questa struttura si rivolge al massimo al 10% degli utenti e nemmeno questi hanno il divertimento garantito



-Che aspetto hanno concretamente queste strutture?
Per esempio sono dei drop con dei mini atterraggi, wallride verticali e salti doppi troppo stretti, salti da prendere con molta velocità con kick pessimi. Tagliando corto: Costruiscono dei trail troppo impegnativi, spesso elementi pericolosi dove il 90% delle persone che li percorrono si sentono soprafatti e di conseguenza frustrati. Io c'ero quando alcuni trailbuilder che arrivavano da Whistler hanno fatto un check up nei nostri bikepark. Il loro giudizio è stato: "Se noi costruissimo dei trail del genere avremmo una diminuzione dei clienti abnorme. Poiché o sarebbero mega frustrati o direttamente in ospedale. Tutte e due le varianti sono molto plausibili". Giudizio molto duro, ma realistico!

-Whistler viene sempre nominato come bikepark da prendere come modello. Ma si può paragonare un super bikepark come quello di Whistler ai nostri? Li pare ci siano completamente altre condizioni, come per esempio terreno e soldi a go go
Esatto, questa é la scusa dietro la cui si nascondono. Canada: tanto terreno, soldi e tante altre possibilità. Questo in parte é vero, ma anche in Canada i trails sono fatti di terra e sassi, come dalle nostre parti insomma. Non si tratta di scavare nella montagna 40 differenti trail come fanno a Whistler, ma costruire da noi un trail come la "A-Line“, la "Dirtmerchant“ oppure la "Crank it up“. Non posso credere che non siamo in grado di farcela. Non si tatta di reinventare l'acqua calda, si tratta di capire il principio e di copiarlo.

-Quindi qual'é il principio?
A Whistler hanno capito come costruire i trails con cui attirano il maggior numero possibile di biker. Padri con i propri figli, donne, principianti, freerider del week end, ma anche i super professionisti. Questa é la loro formula del successo. A Whistler puoi scendere la prima discesa senza alcuna paura e puoi essere sicuro che arriverai in fondo con stampato in faccia un bel sorriso, senza stare a vedere se sei un principiante o un professionista. La pista, grazie alla sua linea, ti carica di velocità e scorrevolezza in modo tale che ti sembra che il tutto funziona automaticamente. I salti ti fanno atterrare direttamente sull'atterraggio. E se per caso arrivi corto, nessun problema. Di salti doppi non se vedranno quasi. In cambio si vedono parecchi salti piatti e atterraggi belli larghi. Oppure salti step up, i quali permettono anche ad un principiante di sentire quella sensazione di volare senza il rischio di cadere rovinosamente a terra.


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Un elemento perfetto sul „Crank it up“ trail di Whistler: Non ci vuole chissà che conoscenze. Un appoggio inclinato con atterraggio perfetto.
Divertimento per il 100% degli utenti


-Da noi invece come stanno le cose?
Se da noi ti lanci su di una pista senza ricognizione, può succedere che vai lungo sulle curve, cadi nei buchi, arrivi corto su un doppio, sul wallride scivoli, sugli atterraggi piatti dei drop vieni piegato in due. In questi casi te ne vai a casa come un cane bastonato e per un bel periodo non ne vuoi più sapere di andare in un qualsiasi bikepark.

-Perché gli elementi inadeguati non vengono eliminati o modificati?
Non ho una spiegazione. È assurdo. Spesso e volentieri i titolari degli impianti sono a consocenza di questi problemi ma non fanno nulla per migliorarli. Anche se ogni tanto qualche cliente pagante, finisce all'ospedale a causa di questi errori di valutazione. Ai miei occhi questa é negligenza. Esempi del genere ce ne sono a bizzeffe nonostante il fatto che con piccoli accorgimenti si potrebbe migliorare la situazione in modo esponenziale. Gli ostacoli di un bikepark hanno un'importanza estrema. Questo vuol dire che se davanti a me c'é un ostacolo che non riesco a fare, mi lascia una certa insoddisfazione. Un esempio: Al bikepark Geisskopf c'é un trail chiamato Evil-Eye-Trail. È un north shore trail con tanti elementi in legno. Li c'era un wall ride con un avvicinamento pieno di radici, verticale e con un atterraggio nel piatto. La maggior parte degli utenti del bikepark lo aggiravano. Magari 5 su 100 lo provavano e si lanciavano sulle radici per schiantarsi sul wall ride ed atterrare nel piatto. Alla fine ce l'hanno fatta a chiuderlo, ma dubito che si siano divertiti a farlo. Nonostante fosse così difficile é rimasto per anni invariato


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Wallride da far paura: Qua ci gira al massimo il 2% dei visitatori del bikepark
Se questi poi si sono divertiti é ancora un'altra questione. Rischio massimo, poche sensazioni, non c'é possibilità di un approccio graduale



-Vabbé, ma non sono poi così male i bikepark. Tanti hanno una crescita annuale del 30% rispetto all'anno precedente, per esempio Leogang.
È vero, c'é un boom di bikepark e questo mi fa piacere. Così come tanti freerider che girano per hobby, anche io mi sono divertito molto a Leogang. Nonostante ciò il divertimento potrebbe essere ancora maggiore con una spesa relativamente bassa. Mi meraviglio che i titolari degli impianti non reagiscono più in fretta. Perché non copiare i progetti e gli elementi che funzionano ed integrarli nel proprio bikepark? Perché non cambiare gli elementi pericolosi? Perché non cercare i feedback tra gli utenti? Così si potrebbe individuare il potenziale del bikepark e gli utenti sarebbero più soddisfatti. A volte basta un episodio frustrante per perdere definitivamente il cliente. Questo i nostri titolari degli impianti di risalita lo devono ancora capire a fondo.


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Elemento in legno (north shore) molto divertente e per niente pericoloso. Un divertimento per il 90% degli utenti del park


-E cosa si può fare?
Con il magazine FREERIDE continueremo a testare i vari bikepark, ma pianificheremo anche un progetto dove gli utenti di internet determineranno quale sia l'aspetto migliore del bikepark in questione.



Ok, adesso tocca a voi.
i problemi che vedete nei nostri bikepark sono come quelli di Dimitri? Cosa si può cambiare nei nostri bikepark dal vostro punto di vista?


si ringrazia per la collaborazione: www.MTBNews.de

Edited by TiKappa - 2/8/2013, 03:43
 
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andre87
view post Posted on 2/8/2013, 07:23




Io non giro molto nei bike park quindi non so se è davvero cosi...qll che si è che in alcuni posti faticano a tagliare persino i rami sporgenti in pista quindi...
Sicuramente sarà anche come dice lui,ma in tutta Europa non ci sono bike park ben fatti e divertenti per tutti?
 
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b@fio
view post Posted on 2/8/2013, 09:09




io sono pienamente d'accordo con dimitri....

per la mia esperienza sembra che veramente da noi costruiscano ostacoli impossibili invece che rendere divertenti le piste...
sarà perchè tutti parlano solo di dh...e allora giù tutti a fare piste da dh sempre più difficili...
ma la maggior parte dei frequentatori di un park non sono agonisti che si allenano,quindi la pista da dh non è il massimo per loro...
io sogno bike parkcon un sacco fi flow,piste su cui si fa mnutenzione,curve disegnate in maniera corretta e sopprattutto tanti tantissimi salti(panettoni),step up,step down di tutte le dimensioni su divertirsi....

ma in italia diposti così non ne ho ancora trovati...e quello che ci va più vicino è forse livigno ma anche lì ancora non ci siamo....
 
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andre87
view post Posted on 2/8/2013, 09:58




E fuori dall'Italia?
 
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view post Posted on 2/8/2013, 12:01
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millenario

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credo sia molto importante la prima domanda. Dimitri ha davvero la conoscenza per giudicare perchè ogni mese testa un bike park diverso oltre a fare articoli su problematiche varie.

Lui parla principalmente di bike park europei, credo che l'Italia a parte Livigno o Pila sia uteriormente sotto.

La cosa su cui sono particolarmente daccordo è quella di replicare i tratti più divertenti. Ci vuole tanto a prendere la ruspa e rifare al cm un tratto che in un altro park riscuote un enorme successo?
Non dico una struttura complessa, ma almeno tre salti di fila e un paio di curve!
 
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b@fio
view post Posted on 2/8/2013, 13:08




pila come salti è meno di zero....

l'unico posto in cui ci sono dei salti veri,grossi,e fattibili da tutti è livigno...

le2alps è già più evoluto come bike park proponendo molti trail fattibili da tutti,sponde,flow e salti in abbondanza....

a leogang mi piacerebbe andarci
 
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view post Posted on 2/8/2013, 22:40
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terrakrudiano doc

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il tema è molto caldo e condivido molto quello che dice Dimitri.

In particolare credo sia importante che se ne parli in maniera ufficiale, perchè se lo faccio solo io passo per un brontolone, invece se la cosa viene illustrata e motivata da una rivista come appunto FREERIDE assume tutto un altro peso.

l'unica cosa a cui non si fa cenno e che invece per me è importante sono le varianti a lato ostacolo.
E' vero che un bike park deve essere "sintonizzato" sulla capacità media, ma è anche importante che la piccola parte di amatori o agonisti abbia i suoi passaggini ad hoc

le foto denominate negative sembrano fatte nei park italiani, il problema è che in italia è già tanto se ci sono quelle!
Poi c'è anche tutto il discorso manutenzione che può trasformare un ostacolo da buono a pericoloso.



per fare un esempio concreto, a Livigno hanno cannato i drop (quali? gli unici..), nel senso che ok le tre passerelle di differente altezza (e fino a quì ci siamo sia per copiatura da altri park sia per differenziazione di livello), ma poi serviva anche fare un atterraggio giusto.
In realtà per qualche strano motivo si è pensato bene di differenziare anche l'atterraggio con montagnette di terra sempre più alte in base all'altezza del drop.
Questo ha causato un gap che è andato a ridursi dove invece doveva allungarsi.
Risultato? sul più alto si rischia il flat! e questo da anni senza che nessuno faccia niente.

Ecco, se magari lo dicesse anche FREERIDE dalla germania...

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se poi a Pila gli step up li facessero così... giusto per dare un'idea
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CITAZIONE (b@fio @ 2/8/2013, 14:08) 
pila come salti è meno di zero....


Edited by TKid - 3/8/2013, 02:19
 
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b@fio
view post Posted on 2/8/2013, 22:54




i tuoi problemi con i drop di livigno è perchè pretendi di affrontarli a tutta velocità.....
 
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view post Posted on 2/8/2013, 23:06
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terrakrudiano doc

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no per niente. Questa è la classica risposta che viene data.

vai in flat? impara ad arrivare più piano
non chiudi il doppio? impara ad arrivare più forte
scivoli sulle radici? impara a guidare
il salto spara male? impara a saltare
ecc.....

E INVECE IMPARARE A DISEGNARE I PERCORSI VISTO CHE POI VI FATE PAGARE?! :mad1.gif:

sul drop alto di Livigno il 90% va lungo, poi pian piano si capisce e arrivando fermi lo si chiude a filo.
Cioè esattamente quello che nell'intervista si critica come cosa che non va bene.

ma girare in bike park non è come fare freeride nella foresta. Se ci sono delle strutture devono essere pensate in modo che l'utente medio (cioè io, Dimitri, e la maggior parte di chi gira) anche senza guardare troppo arriva sicuro dall'altra parte.
In caso contrario il park è fatto male e la gente aggira l'ostacolo, senza ostacoli non si diverte e se non si diverte non ci va più.

Anche il pen'ultimo quadro che lancia sul bordo pista è fatto male e si sa da anni..

quello che in qualche modo salva i bike park nostrani è che dobbiamo scegliere cosa è meno peggio. Però non meravigliamoci se poi come uno ha qualche giorno di ferie va all'estero per girare finalmente su bike park veri

e se ci fosse UN bike park serio in italia gli altri chiuderebbero tutti
 
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view post Posted on 3/8/2013, 00:01
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centenario

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CITAZIONE (TKid @ 2/8/2013, 23:40) 
per fare un esempio concreto, a Livigno hanno cannato i drop (quali? gli unici..), nel senso che ok le tre passerelle di differente altezza (e fino a quì ci siamo sia per copiatura da altri park sia per differenziazione di livello), ma poi serviva anche fare un atterraggio giusto.
In realtà per qualche strano motivo si è pensato bene di differenziare anche l'atterraggio con montagnette di terra sempre più alte in base all'altezza del drop.
Questo ha causato un gap che è andato a ridursi dove invece doveva allungarsi.

ma io vedo spesso atterraggi di altezza diversa

drop

Bikepark-Leogang-Drop_byStefanEisend

sequenzdropklein1
 
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view post Posted on 3/8/2013, 00:39
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terrakrudiano doc

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come appunto dice Dimitri, non tutti i park sono fatti con la testa,
e come tu hai messo delle foto con atterraggio differenziato io ne posso mettere altrettante con atterraggio unico

at_sfl_drops

2474787237_325ec9dc27

ma a parte questo, se proprio si vuole differenziare l'atterraggio per dare una diversa inclinazione (generalmente si fa quando non c'è abbastanza spazio per allungarsi "sotto") la LINEA di inizio landing dovrebbe rimanere il più simile possibile e non variare il gap.

c0bbaf00fc_7380012_med

c0bbaf00fc_7380011_med




Però il discorso è un'altro.
Il drop va fatto bene (cioè sicuro) e in linea di massima ci sono delle "regole" come ad es quella che tracciando un'ipotetica linea che parte dal fondo del landing, sale, oltrepassa il gap e alla fine dovrebbe collegarsi esattamente con il punto di stacco dellla rampa. Un po' come certi drop con in mezzo una passerella di sicurezza.

drop angolo

se già di base non si segue questa regola, poi è difficile che il drop funzioni

c0bbaf00fc_7380027_lrg

medium_2011-09-06LivignoMottolino_075




inoltre se si mettono degli ostacoli affiancati dovrebbe servire per avvicinarsi gradualmente all'ostacolo, quindi nonostante la differente altezza dovrebbero essere uguali come gap e landing.
20130413-IMG_1922-600x399
Altrimenti sono tre cose diverse affiancate e se prendi uno come prendi l'altro ti stampi

Edited by TKid - 5/10/2021, 01:39
 
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view post Posted on 18/6/2014, 17:08
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millenario

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centra relativamente ma centra.

purtroppo l'altro giorno a cantù c'è stato un grave incidente proprio su una struttura in legno di quello che i giornali chiamano bike park ma che potremmo chiamare percorsino montabile
http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cr...attach_a_tags_2

non so come sono andati i fatti, ma questo deve anche fare riflettese sul come si costruiscono le cose in modo da evitare che comunque vada e qualunque cosa succeda uno non si faccia male seriamente
 
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view post Posted on 8/1/2015, 21:59
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avete notato come quest'anno con la neve che non arriva tante località hanno deciso di richiamare i bikers?
Praticamente da fruitori di serie B siamo passati a possibili salvatori della stagione
 
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b@fio
view post Posted on 8/1/2015, 22:17




come si suol dire...tutto fa cassa....
 
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view post Posted on 8/1/2015, 23:05
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terrakrudiano doc

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CITAZIONE (MatoTopo @ 8/1/2015, 21:59) 
avete notato come quest'anno con la neve che non arriva tante località hanno deciso di richiamare i bikers?
Praticamente da fruitori di serie B siamo passati a possibili salvatori della stagione

sì ma con una gestione che definire pressapochista è poco.
Se pensano che i biker siano lì ad aspettare che il giorno prima venga annunciato un giorno di apertura una tantum si sbagliano di grosso.
Così rischiano solo di peggiorare la cosa aprendo per 4 o 5 locals
 
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